Turismo lento in Sardegna: il borgo rurale di Tuili

Cosa succede quando una comunità unisce le forze per raccontare il proprio paese e crescere insieme? L’ho scoperto durante un social tour organizzato da Igers Sardegna tra le colline della Marmilla, nel borgo di Tuili, dove sostenibilità, accoglienza e artigianalità contribuiscono a un turismo lento, concentrato non solo sui paesaggi, ma anche e soprattutto sulle persone.

A Tuili l’impronta del viaggiatore si fa leggera.

In questo borgo di 900 abitanti, situato nella Marmilla, nel centro-sud della Sardegna, ai piedi dell’altopiano della Giara, è facile ritrovare il piacere per le piccole cose. 

 

Come svegliarsi all’alba e guardare la luce del sole che filtra lentamente dalle finestre. Il borgo è silenzioso, non ci sono rumori per le strade. Le proprietarie del b&b Su Strintu dove alloggiamo si svegliano, accendono il camino e con calma preparano quella che sarà la nostra colazione a base soprattutto di prodotti locali, torte fatte a mano e cappuccini fumanti.

 

L’inizio ideale per le giornate che ci aspettano alla scoperta di Tuili, seguendo un itinerario perfetto per chi è interessato al turismo lento in Sardegna. 

Turismo lento in Sardegna
Turismo lento in Sardegna a Tuili
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In questa guida troverai

Turismo lento in Sardegna tra i mandorleti di Tuili

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Turismo lento in Sardegna: una passeggiata tra le vie di Tuili

Stradine lastricate, antiche abitazioni in stile campidanese e…portali. A Tuili esistono oltre 50 portali risalenti alla fine del 1800, adornati con un arco in pietra inciso con i simboli e gli stemmi dell’antica nobiltà spagnola.

 

Questo è un borgo rurale da caccia al tesoro architettonico: passeggiando tra le sue vie noterai alcune case a corte e ville trasformate in museo, come villa Asquer. 

La villa dallo stile neoclassico ospita al primo piano i musei dell’olivo e dell’olio, con immagini d’epoca, racconti e strumenti da lavoro e al secondo il museo degli strumenti musicali sardi, dove le launeddas occupano un posto di riguardo. Non è un caso se si pensa che Tuili è il paese d’origine del maestro di launeddas Franco Melis!

 

A vegliare sul borgo c’è l’altopiano della Giara che scopriamo insieme a Roberto Sanna, guida escursionistica da 27 anni. 

Dove fare turismo lento in Sardegna
Launeddas sarde in Sardegna
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Cosa fare a Tuili: escursione al Parco della Giara

Il legame con il territorio e con le proprie radici si percepisce in ogni suo racconto: Roberto è la guida perfetta per scoprire un parco così ricco di bellezze naturali come quello della Giara. Il tempo non ci assiste particolarmente, ma attrezzati con scarponi da pioggia e coperture per le scarpe, cominciamo la nostra escursione. 

 

Ci troviamo a 600 metri d’altezza sul mare, su un altopiano di origine vulcanica. Il nome stesso di Giara è usato per indicare gli altipiani basaltici o alture pianeggianti, spesso ricoperte di lava. Percorriamo sentieri ricchi di piante caratteristiche, come la sughera e il corbezzolo, e ci soffermiamo ad ammirare su pinnettu, l’antica capanna utilizzata dai pastori come rifugio fino agli anni ’70. 

 

Tutt’intorno a noi il cielo si fa scuro, la pioggia è imminente, ma continuiamo la nostra escursione perché siamo alla ricerca dei protagonisti più amati della Giara: gli ultimi cavalli selvaggi d’Europa. Ed eccoli, intorno a una palude, un intero gruppo con tanto di puledro.

 

Prima di venire sommersi da una pioggia torrenziale e correre al rifugio, dove ci aspettano due meravigliosi taglieri con salumi e formaggi locali, riusciamo ad ammirarli in tutta la loro bellezza e libertà.

Cavalli selvaggi d'Europa in Sardegna
Parco della Giara a Tuili in Sardegna
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I sapori di Tuili: biologici e artigianali

Come ho scritto sotto al reel dedicato al weekend a Tuili, turismo lento in Sardegna significa essere consapevoli non solo della bellezza fragile dei paesaggi, ma anche delle tradizioni.

 

A questo ci pensa Sebastiano Pranteddu di Su Morigheddu, custode di due ricette di famiglia: una è quella di Sa Carapigna, l’antico gelato di Sardegna, e l’altra è quella del torrone di Aritzo.

 

In occasione del social tour, Sebastiano ci ha mostrato come lo prepara artigianalmente dentro un paiolo in rame collocato in un carretto in legno decorato con intarsi della pavoncella, antico simbolo della Sardegna. Quando lo prepara in questo modo impiega ben 3 ore, usando solo tre ingredienti: miele della Marmilla, albume e mandorle.

 

Ma non mandorle qualunque, bensì quelle biologiche coltivate con passione ed esperienza da un altro abitante di Tuili, Antonio Vinci di Mandorle di Sardegna.

Turismo lento in Sardegna e prodotti tipici
Torrone artigianale sardo di Aritzo

La sua società agricola produce legumi, ulivi, grano e mandorle, dal 2017 certificate bio. Insieme ad Antonio abbiamo passeggiato tra i mandorli (ne possiede oltre 4000) scoprendo un mondo fatto di amore e costanza, totalmente dedicato a una coltivazione consapevole che non mette mai in secondo piano la salute dell’ambiente. 

 

Il terreno qui sprigiona di vita ed è una meraviglia trascorrere il tempo in questi prati affacciati sul dolce susseguirsi delle colline che compongono la Marmilla, in lontananza Tuili e ancora più lontano, ma visibile a occhi nudi, il castello di Las Plassas, risalente al Regno d’Arborea. 

Turismo lento in Sardegna nella marmilla
Mandorle bio di Sardegna
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Dove mangiare a Tuili

Quando si parla di turismo lento in Sardegna, o in altri luoghi del mondo, il contatto con gli abitanti del luogo è sempre al centro del discorso. A Tuili non solo ci trascorri il tempo, ma condividi con loro anche la tavola, come avviene da Domu Cancedda.

 

Il progetto home restaurant di Manuela e Giuseppe nasce dentro le mura della loro casa tipica campidanese, ex convento, dove stare insieme è sinonimo di scoperta reciproca. 

Manuela prepara un menù sempre diverso, ma il denominatore comune è lo stesso: comfort food e ingredienti locali. 

Dove mangiare a Tuili
Turismo lento in Sardegna dove mangiare
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Dove dormire a Tuili

Non fare l’errore di visitare Tuili in giornata! Goditi le sue atmosfere e soggiorna in uno dei b&b presenti, come Su Strintu.

 

Alessia e Federica hanno ristrutturato la casa dei nonni, un ambiente intriso di ricordi trasformato in un’opportunità. Loro sono la dimostrazione che c’è chi decide di restare in paese e abitare questo luogo, con la voglia di abitarlo per davvero e contribuire al suo racconto. 

 

Nel b&b puoi dormire in una delle tre stanze arredate con cura secondo lo stile campidanese e a colazione lasciarti avvolgere dai sapori e dalle prelibatezze locali: torte fatte a mano, frutta, salumi, miele, biscotti e dolci tipici. 

Dove dormire a Tuili
Turismo lento in Sardegna in un b&b di Tuili
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Pensieri finali 

Ho iniziato questo articolo con una domanda: “Cosa succede quando una comunità unisce le forze per riscrivere la storia di un luogo e crescere insieme?”. 

 

Quello che ho visto a Tuili è un paese che diventa soggetto del pensiero. I suoi abitanti lavorano insieme, si aiutano a vicenda per riformulare l’immagine del luogo che abitano e ne cambiano la narrativa. L’abitarlo diventa quindi una possibilità, non un limite. 

 

Tuili non è solo un borgo dal patrimonio storico, culturale e naturale speciale. Quello che si sta sviluppando è un turismo esperienziale dove la connessione a livello umano ed emotivo è fondamentale. Qui, abbandonando i tempi veloci del turismo di massa, si riscoprono esperienze da preservare: dalla cura per l’altro alla riflessione, dalla convivialità alla salvaguardia dell’ambiente. 

 

E come ha scritto il sociologo Franco Cassano, di cui vi consiglio assolutamente la lettura se non l’avete ancora fatto: “La chiave sta nel ri-guardare i luoghi, nel duplice senso di aver riguardo per loro e di tornare a guardarli”. 

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