Cosa vedere a Lisbona: un itinerario per gli amanti della letteratura

Ogni viaggiatore che passa per Lisbona, quando se ne va, non può fare a meno di provare un sentimento di triste nostalgia, come derivante da una separazione da un qualcosa che, in fondo all’anima, ci è sempre appartenuto.

 

Fernando Pessoa – “Lisbona. Quello che il turista deve vedere”

Quando, nel 2012, ho visto per la prima volta Lisbona, la città mi ha lasciato davvero quel senso di malinconia, o meglio saudade, per la quale è tanto famosa. 

 

Tornandoci 12 anni dopo durante un viaggio da Lisbona a Porto in macchina, ho trovato una città diversa e, d’altronde, come non potrebbe essere altrimenti? È una delle mete europee più visitate e, quando il turismo diventa sempre più presente, i cambiamenti sono inevitabili.

 

Eppure, la città della quale mi sono innamorata c’è ancora e in questo articolo su cosa vedere a Lisbona te la farò scoprire in un modo diverso e meno turistico: attraverso la letteratura.

 

Molte delle sue strade acciottolate ancora echeggiano delle voci di coloro che vi sono passati: questa è la città catturata dalle parole di Pessoa, Saramago e Tabucchi, oltre che dalle immagini di Victor Palla e Costa Martins

 

Vuoi scoprire Lisbona in un modo diverso? Questa è la piccola guida di cui hai bisogno, dove troverai anche i libri da leggere prima, durante o dopo il tuo viaggio.

Tram a Lisbona
Lisbona cosa vedere
Cosa vedere a Lisbona
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In questa guida troverai

Ciao, sono Elena Usai!

 

Sono una travel blogger e content creator sarda e ti aiuto a scoprire l’Italia, l’Europa e il mondo con calma e autenticità. Mi piace raccontare i luoghi in modo diverso, andando oltre la semplice lista di cosa fare e cosa vedere.

 

Essendo appassionata di letteratura, in particolare di viaggio, nei miei articoli troverai anche tanti riferimenti a libri (non guide) che potrebbero aiutarti a scoprire le destinazioni da una prospettiva diversa, più autentica e meno turistica. I libri, soprattutto quelli degli scrittori locali, permettono sempre di andare oltre la superficie dei luoghi.

Cosa vedere a Lisbona itinerario
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Il quartiere dell’Alfama

Con le sue stradine strette piene di case e negozi di alimentari, il quartiere dell’Alfama possiede una distinta atmosfera da villaggio: ti basta prendere una svolta sbagliata per finire nel cortile di qualcuno e sentirti quasi un intruso. 

 

Fin dal V secolo, l’Alfama fu abitata dai Visigoti, anche se furono i Mori a dare al quartiere la sua forma e atmosfera. In epoca moresca, questa era una zona residenziale di alta classe; dopo che i terremoti distrussero molte delle sue dimore (e le chiese post-moresche), tornò a essere un quartiere popolare, abitato da pescatori.

 

Seppur la parte alta del quartiere abbia perso un po’ la sua identità, puoi sempre lasciarti guidare dai tuoi piedi per scoprirne gli scorci più veri. Una volta terminata l’esplorazione, puoi fare due tappe specifiche:

 

  • CASA DOS BICOS | Lo riconoscerai subito: questo edificio, in parte risalente al XVI secolo, presenta una facciata di pietre a forma di diamante ed è sede della Fondazione José Saramago. Al suo interno puoi sbirciare la biblioteca personale del Premio Nobel per la Letteratura, visitare una mostra dedicata alla sua vita e alle sue opere e fargli un saluto. All’esterno, infatti, sotto un ulivo, riposano le sue ceneri.
  • CASA DA LIBERDADE – MÁRIO CESARINY | Questo è uno spazio artistico polivalente che rende omaggio al poeta e pittore surrealista Mário Cesariny de Vasconcelos.

    Al suo interno ospita il patrimonio artistico e documentale lasciato in eredità dall’artista e altre esposizioni.

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Monastero dos Jeronimos

Cosa vedere a Lisbona se non il Monastero dos Jerónimos? Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO dal 1983, rappresenta un’opera architettonica maestosa risalente al XVI secolo.

 

Fa parte della cultura e dell’identità portoghesi non solo per la sua storia, ma anche perché qui riposano le spoglie di Fernando Pessoa.

 

L’epigrafe sulla tomba riporta i versi della poesia Põe quanto És no Mínimo que Fazes scritta da Pessoa con l’eteronimo Ricardo Reis: “Para ser grande, sê inteiro: nada / Teu exagera ou exclui. / Sê todo em cada coisa. Põe quanto és / No mínimo que fazes. / Assim em cada lago a lua toda / Brilha, porque alta vive”.

 

Ti consiglio di visitarlo la mattina e di acquistare i biglietti in anticipo per evitare lunghe file.

Monastero dos Jeronimos
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Il café Brasileira

Se vuoi fare una pausa e se, come me, ami scoprire i café più particolari, ti consiglio di fare tappa da Brasileira: fin dal giorno in cui aprì nel 1905, divenne uno dei caffè più popolari di Lisbona. È qui che scrittori e artisti come Fernando Pessoa e Almada Negreiros trovarono ispirazione per le loro idee.

 

A Fernando Pessoa è dedicata anche la statua in bronzo posizionata di fianco al café. All’interno del locale, inoltre, sono custoditi i suoi occhiali.

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Casa Fernando Pessoa

Chi ama visitare le case-museo, nella lista di cosa vedere a Lisbona non può non inserire Casa Fernando Pessoa, in cui il poeta trascorse gli ultimi quindici anni della sua vita.

 

Situato in Campo de Ourique, al suo interno si trova la stanza dove alloggiava, mantenuta al suo stato originario, una biblioteca dedicata esclusivamente alla poesia, tra cui circa 1200 libri appartenuti a Pessoa, e il ritratto di Fernando Pessoa (Retrato de Fernando Pessoa) dipinto da José de Almada Negreiros nel 1954 per il Cafè Os Irmãos Unidos.

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Rua da Saudade

…scese e prese il tram che saliva fino al castello. Perché abitava lì vicino, in Rua da Saudade.

Per Rua da Saudade entriamo tra le pagine di “Sostiene Pereira” di Antonio Tabucchi, per il quale ha vinto i premi Viareggio, Campiello, Scanno, il Premio dei Lettori e il Prix Européen Jean Monnet.

 

Nei palazzi decorati con azulejos, Tabucchi ha immaginato la casa in cui viveva Pereira, il giornalista protagonista della vicenda ambientata nel 1938 a Lisbona, nel pieno del regime salazarista in Portogallo e in un’Europa che si prepara alla Seconda Guerra Mondiale.

 

Lo stesso Tabucchi descrive il sentimento della saudade attraverso il suo personaggio:

 

Sentì invece una grande nostalgia, di cosa non saprebbe dirlo, ma era una grande nostalgia di una vita passata e di una vita futura, sostiene Pereira

Tabucchi, invece, in un’intervista, fornì una sorta di itinerario di Lisbona dove consigliò un luogo specifico dove respirare la saudade:

E se gli prende uno struggente desiderio di saudade, va a Praça do Comércio sulla riva del Tago e lì, guardando il Mar de Palha, questo enorme estuario dove nel Settecento arrivavano le spezie e gli ori dalle Indie e dal Brasile, può sentire la nostalgia di un impero perduto…

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Le librerie di Lisbona

Se stai leggendo il mio articolo, sono sicura che, tra i consigli su cosa vedere a Lisbona, ti piacerebbe trovare anche qualche libreria.

 

La più bella è sicuramente la Livraria Bertrand, situata in Rua Garrett. Fondata nel 1732, è la libreria più antica al mondo: qui troverai anche una sezione dedicata ai libri in lingua straniera e un café con un murale dedicato a Pessoa.

 

Un’altra libreria molto particolare è la Livraria Ler Devagar, situata nella creativa LX Factory, nella zona dell’Alcântara. Gli edifici, un tempo abbandonati, sono stati trasformati e ospitano oggi negozi e ristoranti, oltre che una delle librerie più belle del mondo.

 

Livraria Ler Devagar è una libreria indipendente fondata nel 1999. Gli scaffali sono ricchi di libri fino al soffitto, mentre al centro si trova una grande macchina tipografica non più attiva

Libreria a Lisbona
Livraria Bertrand Lisbona
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I libri da leggere su Lisbona

Prima di lasciarti, oltre a cosa vedere a Lisbona, vorrei consigliarti qualche libro da leggere prima, durante o dopo il tuo viaggio.

 

Per respirare parte dell’atmosfera malinconica della città ti suggerisco “Il libro dell’inquietudine” di Fernando Pessoa, scritto dal punto di vista di Bernardo Soares, uno degli “io” alternativi di Pessoa, che definiva eteronimi.

 

Di Saramago, invece, ho amato “Viaggio in Portogallo”, il libro che mi ha accompagnata durante il mio primo viaggio in questo Paese nel 2012. Una guida/non guida per lasciarsi trasportare dal suo modo di vedere la realtà. Sempre di Saramago è molto bello “L’anno della morte di Ricardo Reis”: a proposito di questo romanzo, lo scrittore disse “Nel 1936 avevo 14 anni, ma ricordo la tristezza della città. Forse i lettori di oggi troveranno altre manifestazioni di tristezza e solitudine nella città odierna.”

In generale, questi sono i libri che ti consiglio:

 

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